UNA PASSEGGIATA CON MICAELA FANTAUZZI SUI PONTI DI FIRENZE


Inizierò questa carrellata di foto e notizie sui ponti della splendida città  di Firenze con un mio bianco e nero di Ponte Santa Trinita, ponte a cui sono molto legata; infatti abitando in Piazza Strozzi per molti anni, ho avuto la fortuna di trascorrere tutto il mio tempo tra le bellezze del centro storico.

Ponte Santa "Trinita", non sbagliate la pronuncia, perché l'accento è spostato sulla prima sillaba e non sulla seconda come si potrebbe pensare: Trìnita. Si trova in una posizione ideale, con un affaccio sul Ponte Vecchio e l'altro sul Ponte alla Carraia. 
E' uno dei ponti più belli d'Italia.
Fu costruito nel 1252, è crollato molte volte sia a causa dei bombardamenti della guerra, sia per le alluvioni e molte volte è stato ricostruito.
Prende il nome dalla vicina Chiesa di Santa Trinita. Presenta quattro statue allegoriche che decorano i suoi angoli e rappresentano le stagioni.

Passeggiando, passeggiando arriviamo al Ponte Vecchio, uno dei simboli di Firenze, l'unico che è stato risparmiato dai tedeschi durante la seconda guerra mondiale. Venne costruito nel luogo in cui si trovava l'antico traghetto che serviva per attraversare l'Arno.


Nel 1442 l'autorità  cittadina per salvaguardare la pulizia e il decoro urbano, impose ai beccai ( macellai ) di riunirsi nelle botteghe sul Ponte Vecchio per renderli un po' isolati dai palazzi e dalle abitazioni del centro. 
Sopra il lato sinistro del Ponte passa il Corridoio Vasariano costruito dall'architetto Giorgio Vasari nel 1565, con lo scopo di mettere in comunicazione il centro politico e amministrativo con sede a Palazzo Vecchio e la dimora privata dei Medici, in Palazzo Pitti. Il corridoio sopraelevato, lungo circa un chilometro fu costruito in soli cinque mesi. 
Le botteghe dei macellai furono, poi, occupate da orafi e gioiellieri per ordine di Ferdinando I che non gradiva quel tipo di commercio poco nobile e con odori sgradevoli sotto le finestre del corridoio sospeso. 
Attualmente sul Ponte Vecchio  le botteghe vengono prese d'assalto dai turisti di tutto il mondo che vengono ad acquistare gioielli in una delle location più caratteristiche, esistenti, deliziosamente sospesa sull'Arno.

Continuando la nostra passeggiata ci portiamo sul Ponte alle Grazie, costruito nel 1237; era il ponte più lungo di Firenze, in pietra a nove arcate.


Sul Ponte vi erano alcune costruzioni, soprattutto tabernacoli,  poi trasformati in cappelle, fra queste c'erano delle celle in cui viveva una comunità  di monache di clausura, che nel '400 si trasferirono in un monastero.
Fra queste cappelle ce  n'era una con una Madonna detta Santa Maria alle Grazie per via delle sue proprietà  miracolose che riuscivano ad esaudire i desideri di chi vi si rivolgeva. Da questo tabernacolo, il ponte prese il nome attuale. Il tabernacolo venne poi trasferito in un oratorio detto di Santa Maria delle Grazie.
Il ponte resistette a tutte le alluvioni, ma fu fatto saltare dallo scoppio delle mine naziste nel 1944. Fu ricostruito nel 1957, stavolta solo a cinque arcate.
Da questo ponte si può vedere, in lontananza, sopra il Piazzale Michelangelo, la splendida Chiesa di San Miniato.

A questo punto se siete dei camminatori possiamo tornare verso il Ponte Santa Trinita, proseguire e incontrare il Ponte alla Carraia, costruito nel 1218. Il nome Carraia gli venne dato perché su di esso c'era un continuo transito di carri carichi di merci.



Fino dagli inizi dell'Ottocento dal Ponte alla Carraia venivano lanciati i fuochi d'artificio per festeggiare San Giovanni, patrono di Firenze (24 Giugno).
Come gli altri, anche questo ponte fu minato durante la seconda guerra mondiale e ricostruito nel 1948 mantenendo la struttura a cinque arcate. I fiorentini, lo criticarono per la sua curva molto accentuata e fu soprannominato "il ponte gobbo".

Proseguendo sul Lungarno troviamo il ponte Amerigo Vespucci, uno dei più moderni creato in città , con linee sobrie, costruito tra il 1955 e il 1957 con l'obiettivo di realizzare una tacita convivenza tra vecchio e nuovo.


Marciando stoicamente, arriviamo con un po' di fiatone al Ponte alla Vittoria, costruito nel 1835 il suo nome è un omaggio patriottico. Per un periodo si dovette pagare un pedaggio, poi i fiorentini insorsero ed ottennero di passare gratis a piedi, ma le merci e le prime automobili continuarono a pagare. Era un importante snodo commerciale tra tre importanti province: Pistoia, Pisa e Livorno.
Dopo il bombardamento dei nazisti fu ricostruito in cemento armato e ricoperto di pietra, a tre arcate.
A questo punto ci possiamo riposare, rimandando alla prossima passeggiata i ponti rimanenti.
Un consiglio per i più pigri o per coloro che amano le vedute d'insieme è quello di salire al Piazzale Michelangelo, da lì è possibile ammirare tutta la città  e vedere in maniera suggestiva il susseguirsi dei ponti sull'Arno. Fantastico è il tramonto dal Piazzale Michelangelo! 





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