Paesi del Chianti: IMPRUNETA



Situato su un colle fra la Val di Greve e la Val d'Ema, dista 14 km da Firenze. Il nome di Impruneta deriva da Inpineta, dovuto ai pini che ricoprivano il poggio su cui risiede il villaggio.

L'abitato di Impruneta, si sviluppò intorno alla preesistente Pieve di Santa Maria all'Impruneta, fondata probabilemente fra l' VIII e il IX secolo. Un'immagine della Madonna, ritenuta miracolosa, era oggetto di grande venerazione e nel corso dei secoli un sempre maggior numero di pellegrini fu richiamato dalla presenza della venerata immagine. Così il borgo intorno alla pieve, diventata santuario, soggetto di molte devote donazioni, con il tempo si ingrandì e si arrichì.

Nel medioevo i signori della zona erano i Buondelmonti, che possedevano il castello di Montebuoni, nei pressi dell'odierna Tavarnuzze, che fu espugnato e raso al suolo dai fiorentini il 23 ottobre 1135. Anticamente, insieme al Galluzzo, dava il suo nome a una lega delle milizie di contado, che comprendeva il territorio a sud di Firenze, a ridosso della cerchia muraria cittadina.

La prosperità delle attività agricole, in particolare la produzione di vino e olio, fu all'origine della grande fiera di San Luca, che si svolge il 18 ottobre, tanto famosa già secoli fa da essere immortalata da Jaques Callot in alcune incisioni del 1620.
La dolcezza del paesaggio intorno al borgo e la vicinanza a Firenze, oltre alla fama della Basilica di Santa Maria all'Impruneta con la bellissima piazza Buondelmonti antistante e la l'importanza del cotto, Impruneta è la patria del cotto toscano, ha fatto dell'Impruneta una meta privilegiata per il turismo nazionale e internazionale.

COTTO

L'Impruneta è “terra del cotto” per antonomasia. La terracotta dell'Impruneta, di antichissima tradizione, rappresenta un elemento economico ma anche una proprio identità territoriale per il territorio imprunetino. Il cotto di Impruneta è noto e ricercato in tutto il mondo.
Inoltre il cotto in tutte le sue forme è un elemento che caratterizza l'architettura e l'arte fiorentina e toscana.

L'argilla si trova abbondante nella struttura geologica dei rilievi collinari dell'Impruneta e più in generale del Chianti fiorentino.

Le prime notizie della lavorazione dell'argilla all'Impruneta risalgono al 1098. Dal medioevo ad oggi, famiglie di fornaciai si tramandano antiche tecniche di lavorazione, l'arte di trattare le terre argillose per ricavarne manufatti in cotto.

Nel 1308 è testimoniata la presenza di una fiorente “Corporazione dei maestri della terra cotta, Orciolai e Mezzinai” dell'Impruneta, avente lo scopo di regolare la produzione e garantirne la qualità.

Il grande uso del cotto era dovuto non solo alle necessità edilizie, soprattutto pavimentazioni e coperture, ma anche per la richiesta di contenitori come gli orci, per il trasporto, la commercializzazione e la conservazione del vino, olio e gran parte dei generi alimentari.
Con il cotto vengono fatti anche bellissimi elementi d'arredo e vasellame, statue, stemmi, vasi e conche.



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