ASPETTANDO LA PASQUA, SIAMO NELLA SETTIMANA SANTA

Dopo il Carnevale ecco la quaresima, inizia con il mercoledi delle Ceneri, periodo di quaranta giorni avanti Pasqua caratterizzato dalla penitenza e dalle limitazioni alimentari rituali, che i contadini, abituati a mangiare frugalmente tutto l'anno, non avvertivano neanche: “carnevale o quaresima, per me è la medesima”. L'ultima settimana di quaresima, chiamata settimana santa, inizia con la domenica delle palme detta più propriamente seconda di Passione, in cui – in ricordo dell'ingresso di Gesù in Gerusalemme – si benedicono in chiesa le palme e i rami di olivo, che si portano poi nelle case e nei campi. L'uso dei ramoscelli di olivo è collegato col fatto che, in questa epoca dell'anno, si provvede alla potatura dell'olivo. Le cerimonie cattoliche pasquali hanno un significato di inagurazione e purificazione. In occasione di questa festa le case vengono ripulite e il sacerdote viene a benedirle. La Quaresima termina con il Giovedi Santo, gli uomini partecipano alla cerimonia del mandato, nella quale simbolicamente il sacerdonte lava i piedi ai dodici apostoli per ricordare l'obbligo di vivere nel servizio degli altri. Durante la settimana santa, che ricorda la Passione e la morte di Gesù, nelle chiese vengono legate le campane che non si suonano, e sono ricorrenti rappresentazioni sacre e la processione del venerdi santo. Le campane si sciolgono – riprendendo a suonare – quando la Chiesa commemora la Resurrezione. Il giorno di Pasqua avviene anche lo scoppio del carro a Firenze incendiato da una colombina (razzo) che corre su un filo e deve fare il viaggio di andata e ritorno (spesso nei paesi di campagna c'è solo la corsa della colombina senza il carro incendiato) al quale i contadini tenevano molto per le previsioni agrarie. Talora il tutto si inceppa, non parte, o la colombina non fa il viaggio di andata e ritorno, i contadini ne traggono auspicio che l'annata agricola sarà cattiva. Com'è andata la colombina? Si sente chiedere il giorno di Pasqua nella campagna. Per Pasqua, è consuetudine lessare le uova (uova sode), metterle in un cestino nel quale è messo un tovagliolo bianco ricamato che si chiude unendo i quattro lati, per farle benedire durante la messa. Le uova vengono mangiate all'inzio del pranzo Pasquale dopo aver recitato tutti insieme un Padre Nostro. Il pranzo Pasquale caratteristico era con il bollito, poi con l'arrosto di tacchino e solo più tardi arricchita dall'agnello.


Pranzo Pasquale

Fior di minestra al brodo aperitiva
oggi ho comprato una chitarra nuova
per cantare al solito, alla brava
due o tre stornelli sulla Pasqua d'ova!

Fiore di pastasciutta assai incaciata,
ora che la Quaresima è finita
or che la carne non è più proibita,
torno a far con piacere una ...suonata!

Fiore di “consommè” con tuorlo d'uovo,
oggi mi sento lillare e giulivo
che del digiun ora le mani mi lavo,
ho un bel pranzetto e vino Chianti bevo!

O fiore d'antipasto con verdure,
s'è chetato ormai il predicatore,
ma io i “quaresimali” con piacere,
li ho presi sempre, ma dal pasticcere!!

Fiorin di triglia in salsa maionese
andai a confessarmi in due o tre chiese,
perchè aveo peccato in due o tre cose;
ma nessun confessore si persuase!

O fiore di galantina di cappone,
tutte le penitenze furon vane
non mi è riuscito di trovare un cane
che mi volesse dar l'assoluzione!

Fior d'angello arrosto con piselli,
l'uovo a sorpresa è un dono dei più belli,
quando invece di chicche e di gingilli
è pieno di quattrini e di gioielli!


Da “ Il Chianti” del 23/3/1913



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