BADIA A PASSIGNANO, UN PATRIMONIO ARTISTICO IMMERSO IN UN PANORAMA UNICO
In Val di Pesa, località
Passignano, nel comune di Tavarnelle Val di Pesa, sorge il magnifico
edificio della celebre Badia di Passignano, che ha l'aspetto con le
sue torri merlate di un poderoso castello. L'abbazia è costituita da
un grande complesso fortificato a pianta quadrangolare e con torri
d'angolo, risalente nelle parti più antiche al secolo XIII; ne fanno
parte la chiesa di San Michele, la chiesa di San Biagio e il
monastero.
L'abbazia è circondata
di cipressi; fuori dalle mura della Badia troviamo il piccolo borgo
di Passignano con una casa-torre del secolo XII. Una piccola rampa dà
accesso ad una piazzetta con la chiesa di San Biagio, attraverso un
viale a cipressi si giunge a una corte ove si trova l'ingresso al
monastero e la chiesa di San Michele Arcangelo.
La chiesa dedicata a San
Michele Arcangelo, a croce latina con unica navata, ha subito
numerosi rimaneggiamenti alla fine del Cinquecento e gli unici resti
dell'originaria struttura romanica ancora visibili sono la semplice
facciata a capanna e la cripta che si sviluppa sotto la parte
centrale del transetto, dove nel 1073 venne sepolto San Giovanni
Gualberto, un seguace della riforma monastica vallombrosana. La
chiesa di San Biagio, fu costruita nell'epoca di transizione dal
romanica al gotico; vi si trovano resti di affreschi di ispirazione
ghirlandaiesca. Verso la metà del Quattrocento vennero rifatte le
mura di fortificazione del complesso e fu ampliato il convento con la
realizzazione dei chiostri. Tra gli ambienti di servizio del monastero di particolare pregio è la
cucina rimasta estranea ai rifacimenti ottocenteschi. All'angolo
sinistra spicca la mole del focolare con cappa sorretta da un architrave
in pietra scolpita e poggiante su due robuste colonne in pietra. Il
camino, come appare oggi è stato sistema nel XVIII secolo. Allo stesso periodo risale la tavola posta al centro della sala il cui piano è realizzato con un'unica lastra di pietra.
La Badia di Passignano conservava fino al secolo scorso una considerevole estensione territoriale e comprendeva 41 poderi con vari boschi di querce. Posto ai confini tra i contadi fiorentino e senese e seguendo perlopiù gli orientamenti politici di Siena, il monastero subì spesso nelle ostilità gravi danni. Passava quindi a proprietà privata verso la metà dell'Ottocento, dagli inizi del secolo, a seguito della soppressione napoleonica, la vita monastica si era interrosa. A tutt'oggi, dal 1986, una piccola comunità di monaci vallombrosani sono tornati ad abitare il monastero.
Conservato nell'abbazia c'è il Cenacolo della Badia di Passignano (Ultima Cena), un affresco di Domenico Ghirlandaio, databile al 1476. Si tratta della prima prova del Ghirlandaio sul tema dell'Ultima Cena, che venne ripetuta poi nel Cenacolo di Ognissanti (1480) e nel Cenacolo di San Marco (1486).
La Badia di Passignano conservava fino al secolo scorso una considerevole estensione territoriale e comprendeva 41 poderi con vari boschi di querce. Posto ai confini tra i contadi fiorentino e senese e seguendo perlopiù gli orientamenti politici di Siena, il monastero subì spesso nelle ostilità gravi danni. Passava quindi a proprietà privata verso la metà dell'Ottocento, dagli inizi del secolo, a seguito della soppressione napoleonica, la vita monastica si era interrosa. A tutt'oggi, dal 1986, una piccola comunità di monaci vallombrosani sono tornati ad abitare il monastero.
Conservato nell'abbazia c'è il Cenacolo della Badia di Passignano (Ultima Cena), un affresco di Domenico Ghirlandaio, databile al 1476. Si tratta della prima prova del Ghirlandaio sul tema dell'Ultima Cena, che venne ripetuta poi nel Cenacolo di Ognissanti (1480) e nel Cenacolo di San Marco (1486).
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