IL BIOLOGICO E' SOLO UNA MODA?

La poesia è verità ma oggi viviamo sempre più nell'ipocrisia e nei controsensi, anche per le abitudini alimentari. Per questo ho deciso di scrivere questo articolo che solo apparentemente non c'entra nulla con il mio blog, però può essere uno spunto per una riflessione.
Sempre più persone oggi sono sensibili ai prodotti biologici, ma è solo una moda o esiste una vera convinzione da parte del consumatore? Ci sono famiglie che si battono perchè i loro figli mangiano biologico nelle scuole, e sono disposte a pagare anche di più, poi magari permettono agli stessi figli di mangiare merendine preconfezionate, di festeggiare il compleanno in un fast food americano e loro stessi pagano di più per l'olio del motore della propria macchina invece che per l'olio da usare in cucina.
E poi, siamo proprio sicuri che mangiando prodotti biologici siamo tutelati realmente? Dando per scontato che il sistema delle certificazioni funzioni, ma spesso si scoprono truffe, le regole di produzione di questi prodotti garantiscono davvero una maggiore salute per le persone? Il marchio biologico garantisce l'azienda, ma se l'azienda confinante non fa biologico? I prodotti coltivati a cielo aperto si possono riparare dalle piogge acide? L'aria inquinata attraversa anche i campi biologici oppure esistono saracinesche volanti e immaginarie? 
Per l'uva biologica vengono usate grandi quantità di rame e questo è un metallo pesante, siamo proprio sicuri che quantità così elevate non possono creare problemi alla salute dell'uomo? Oggi va per la maggiore il vino senza solforosa, ma cosa significa? Non tutti sanno che l’anidride solforosa viene a prodursi naturalmente nel processo di vinificazione, quindi possiamo parlare di vini senza solfiti aggiunti, e non senza solfiti in assoluto. In realtà basta una buona coscienza da parte del produttore, che molti già avevano, per ridurre il più possibile l'uso di questo conservante senza far venire il mal di testa. 
I cibi biologi rispetto a quelli convenzionali non hanno nessun vantaggio nutrizionale ne sono più sani, nessuno ancora è riuscito a smentire questa teoria.
Io voglio che vengano ottenuti prodotti sempre più attenti alla salute dei consumatori, che le persone siano informate e diventano sempre più sensibili alle tematiche della salubrità del cibo, che il profitto venga dopo la salute, ma non penso che questa sia la strada da seguire. Purtroppo il “sistema economico” e l'alimentazione odierna, ricca di alimenti raffinati e conservati, distruggono i nostri ambienti intestinali. Però la creazione questi modelli immaginari e apparentemente risolutivi della situazione alimentare, aumenta solo il business di grandi aziende che approfittano della moda del biologico per mettere nel mercato prodotti di dubbia provenienza.
La gran parte delle medio-piccole aziende familiari hanno sempre lavorato secondo il buon senso per offrire un prodotto il più possibile genuino al cliente, e non hanno bisogno di un ente certificatore terzo (uno dei tanti "carrozzoni mangiapane") che attesti un processo di lavorazione.
Oggi in tutti i campi è diventata la regola, e quindi si da per scontato, che bisogna attestare che le cose vengano fatte bene, sempre più leggi e fogli per certificare processi di produzione regolari... come se la normalità sia diventata un'eccezione!
L'unica possibile garanzia per il consumatore, in questa evoluzione incontrollata di tutti gli aspetti della vita degli ultimi cinquant'anni, può essere solo quella di andare dai produttori di fiducia, se possibile andare ad acquistare i prodotti direttamente nelle aziende agricole (agricoltura a km 0) o in negozi commerciali affidabili, ma soprattutto cercare di mangiare il più possibile prodotti di stagione e adottare diete alimentari personali.




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