25 DICEMBRE – NATALE
Il Natale è preceduto da
nove giorni dedicati alla preparazione della festa mediante funzioni
e preghiere nelle chiesa, la novena di Natale che inizia il 16
dicembre e si conclude il giorno della vigilia. Il Natale ormai è
ricordato per tipici festeggiamenti che erano estranei all'ambiente
rurale: l'albero di Natale e i regali non appartengono alle
tradizioni delle nostre campagne. La vera festa dei bambini era
infatti la Befana. Se l'albero di Natale era sconosciuto, i presepi
potevano essere ammirati presso le chiese e i conventi, ed erano
detti “le capannucce”. Ma ormai sono tanti anni che il presepe e
l'albero di Natale hanno preso piede e vengono allestiti nelle case e
all'aperto.
Mi giunge un lieto suono di campane
per l'aere silenzioso
di profano garrir: dalle lontane
chiese degli ermi colli e delle amene
pendici, a ondate viene.
Per la campagna scura, che il contornod'ogni gentil sua forma
e d'ogni suo color perdè col giorno,
aleggia un alto spirito di pace,
che a pio intelletto piace.
Dalla remota casa il buon villano
accorre alla chiesola
i vicini chiamando e reca in mano
accesa face onde chiarir la via
a quella turba pia.
Anch'io ricordo d'un'età lontana
il delirar sì pio
che m'invadea. Dolce memoria arcana
che ne ritorni, or che Natale viene
a ravvivar la speme!
Del Bambinel Gesù la capanella
adornavo festante
di muschi, ghiaia, alloro e mortella,
e sul camin ponea carchi di doni
i pastorelli boni,
Un tardo bove, un asinel devoto,
mettea dietro la cuna
e l'estatica madre con l'immoto
Giuseppe santo, ad ascoltar rapiti
i divini vagiti.
Echeggiava per l'aere luminoso
della mistica notte,degli angelici cori un melodioso
vaticinio di pace che, giocondo,
si diffondea pel mondo.
Deh! Pace torni e tolga a noi strani
fantasmi del peccare:
dal grave pondo degli affanni umani
ne risollevi, or che Natale viene
a ravvivar la speme!
Bianca Zeffira Mazzoni (@diritti riservati)
Cg. Ippolito Martini
fonte: “Il Chianti” 26-27/12/1903 – n. 52
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