Poesia sull'inverno e poesia sul carnevale pubblicate sulla rivista "Il Chianti" alla fine dell'Ottocento
INVERNO
Cade la neve e in bianco turbo avvolge
la squallida campagna addormentata,
nè un benefico sguardo Febo volge
alla natura amata.
Cade lenta la neve e la montagna
fra lo scialbo del cielo si confonde;
freme l'albero ognor, freme e si lagna
e gran mestizia infonde...
Cade la neve a fiocchi e piange il rio
dell'imo della valle irrigidita
chiedendo invano al languido pendio
che lo ritorni a vita;
E col sicuro vol, egro, veloce,
lungi sen' va l'uccello emigrator,
nè degli augelli piu' lieta voce
fa rallegrare il cor.
Tutto asconde il silenzio: ogni speranza
muor lentamente in questa mesta quite,
fugge dal cor la giovanil baldanza
con le illusion piu' liete!
Ma lieta tornerà stagion fiorita
e dal sol la Natura al bacio ardente
dal letargo farà ritorno a vita
siccome un giorno, e tornerà fiorente.
Scorreranno del rio placide l'onde
dai riflessi del sole inargentate
e mormorando bacieran le sponde
cosparse di viole profumate.
Ritornerà la giovin pastorella
sotto la quercia annosa a riposar,
e graziosa e gentil la rondinella
sotto l'amico tetto a gorgheggiar.
E tornerà la blanda speme in core
e sorrisi e letizie a risvegliar,
ed un soffio vital, gentil, d'amore,
verrà nel baldo core a suscitar.
Ernesto Calindri
Firenze, 3 febbraio 1895
rivista "Il Chianti" 10/2/1895 - n. 6
Carnevale
Subitamente, dal grande al piccino,
muto ognuno costumi e vestimento;
chi si fa paggio, chi si fa arlecchino,
chi fa sfoggio di seta e chi d'argento.
Viene soppresso il gergo cittadino
e subentra lo scherzo al complimento;
canta il giullare e suona il mandolino;
par d'esser ritornati al quattrocento.
Il valzer con le rapide su note
ci rivolge un invito, e in lontananza,
ci fa gustare ebrezze ancore ignote.
Vieni o fanciulla, perchè stai qui sola?
stringiti al fianco mio, corri alla danza,
troppo breve è la vita e il tempo vola.
Galileo Gagli
rivista "Il Chianti" 24/2/1895 - n. 8
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