IL PRIMO MAGGIO, NON SOLO LA FESTA DEI LAVORATORI
Il 1 maggio di ogni anno
in moltissimi paesi del mondo si
festeggia la festa dei lavoratori. Nel 1889, associazioni operaie
americane e europee avevano scelto questa data per rivendicare su
scala internazionale la giornata lavorativa di otto ore. Dopo il
grande successo dell'iniziativa del 1890, la mobilitazione del primo
maggio si trasformò in una consuetudine molto importante per gli
operai. In italia fu istituita nel 1891, soppressa nel 1925 e rimessa
nel 1945.
Io
però voglio ricordare la storia di una rivolta contro la prima
guerra mondiale, che ha molti aspetti attuali anche per il mondo di
oggi. Protagoniste furono le donne di Lamole, nel Chianti, che il 1°
Maggio 1917 marciarono verso Greve; nella piazza del capoluogo si
fronteggiarono con le autorità e protestarono di fronte al comune.
“Guerra alla guerra” fu il loro inno, sventolando una bandiera
rossa, e la data del primo maggio non venne scelta a caso. Era
un'occasione per rivendicare i diritti sul lavoro e i diritti della
donna, ancora la posizione sociale della donna erano discriminate
rispetto agli uomini, come succede ancora oggi in gran parte del
mondo. Le donne accanto ai numerosi e pesanti doveri, con i mariti al
fronte dovevano fare tutto loro, in realtà si può dire che
rivendicavano la parità politica, sociale ed economica tra i sessi.
La
società chiantigiana, la vita religiosa, politica e amministrativa
di greve, il mondo del lavoro contadino e i personaggi che
caratterizzavano le elites locali sono alcuni degli attori principali
di un episodio che vide erompere sulla scena pubblica contadine,
massaie e artigiane. Tra il 1916 e il 1917 in Toscana ci furono molti
tumulti contro la guerra e chi la sosteneva, di cui purtroppo ne
sappiamo poco perchè gli storici si sono sempre concentrati sui
grandi eventi. Questo evento è arrivato ad oggi grazie a
testimonianze soprattutto della Baccheide, poema in ottava rima
scritto da Galileo Gagli, singolare figura di socialista umanitario e
poeta, e condannato a quindici giorni di carcere per avere appoggiato
la protesta. Un figura importante della rivolta fu il prete di
lamole, Don Brunetto, chiamato don cirillo da galileo. In realtà
anche se poi non condannato perché un prete, era stato lui a
incitare le donne di Lamole alla rivolta e il Gagli aveva aiutato le
donne ad organizzarsi.
Grazie
anche alle fonti storiche riscoperte prima da Carlo Baldini (La
Baccheide, Memorie religiose e civili del Comune di Greve in Chianti,
vol. XVIII, 1998) e poi Roberto Bianchi (Donne di Greve, ed. Odradek,
2005), da questo fatto sono stati tratti gli spettacoli teatrali i
“FORCONI DI PACE” e "IL LIBRO NERO" regista Viviana Ferruzzi.
SCENA RIVOLTA DONNE - FORCONI DI PACE
![]() |
Forconi di Pace Facebook DONNE |
Bambine, fanciulle, donne...
Voi che avete vissuto sottomesse,
che avete tessuto con piccoli fili tele per la libertà...
Voi che avete dato la vita, nutrito, protetto,
curato, difeso, amato e cresciuto figli...
Voi che avete sostenuto e confortato mariti e amanti...
Voi donne cuore e anima d'Italia...
Solo per Voi, adesso e per l'eternità una stella brillerà.
Sabina Manetti
(@ diritti riservati)
Commenti
Posta un commento