Femminili Plurali - Letture da “Passi Affrettati” di Dacia Maraini
con
Irene
Calosci, Giovanni Di Costanzo, Francesca Ingold,
Margherita
Mugnai, Caterina Nepi
"giovani attori del laboratorio teatrale Le ali di Icaro"
e
con
Gioiella
Bardelli, Maria Carla Bazzini, Daniela Belardini, Giulia Cappellini,
Lorenza Posfortunato, Giovanni Romagnoli, Antonietta Scala, Patrizia
Simonti, Lùcia Veronese
"lettori volontari formatisi ai laboratori di Ginestra Fabbrica"
Mise en espace Lorella Serni
Luci e fonica Lorenzo Castagnoli
Collettiva
con opere fotografiche di Micolsara Frosinini, Clara Malvisi,
Virginia Righeschi
Una
scrittrice molto nota parla di un tema molto discusso, l’opera
Passi affrettati (Ianieri
Editore, 2007), racconta storie di donne provenienti da mondi
diversi, con un destino simile, testimonianze in prima persona
riscritte con uno stile scarno ed essenziale, affidando tutto alla
forza della parola. Abbiamo scelto voci autorevoli e nuove allo
stesso tempo per affrontare il tema della violenza contro le donne,
volutamente in una serata lontana da quelle date istituzionali ad
essa dedicate: l’attenzione non deve mai venire meno, non puó mai
venire meno.
In
un giorno qualunque parliamo di donne.
Donne
in fuga che camminano con passi affrettati, lungo percorsi e destini
differenti. Passi affrettati che non portano mai a luoghi migliori,
ma, con una cadenza intimamente condivisa, continuano una storia
millenaria di sopraffazioni. Passi affrettati attraversano campi e
cittá, e segnano con ritmo ora lieve ora battente un’eco lontana e
cupa, riconosciuta sempre quando è troppo tardi. Passi affrettati
vanno ogni giorno, non solo in corrispondenza di qualche sacra festa
pubblica del massacro.
Passi
affrettati sono anche i nostri, che trasportati dalla nostra
disattenzione ci allontaniamo da situazioni che ci inquietano.
Ma tutti questi passi risuonano con cadenza affine nel nostro essere.
Ma tutti questi passi risuonano con cadenza affine nel nostro essere.
Lorella
Serni
Diplomata alla Bottega
Teatrale Vittorio Gassman
di Firenze.
Inizia a
lavorare al Teatro della Tosse di Genova con numerose produzioni per
la regia di Tonino Conte, Egisto Marcucci, Lele Luzzati.
Successivamente lavora con Mario Missiroli negli spettacoli
Lulu e Il
Vittoriale degli italiani
(1991). Con Cherif interpreta Improvvisamente
l'estate scorsa
(1991), Arancia
meccanica
(1992), e L'omosessuale
di Copi
(1992, Taormina Arte). Nel 1993 è la volta di Chitra
di Tagore, di Aoi
e Hanjo di
Mishima (Carnevale di Venezia, 1994) per la regia di Tito Piscitelli
con cui prosegue la collaborazione fino a La
forza dell'abitudine
di Bernhard (1999). Incontra la Compagnia Krypton nel 1990 con cui
lavora ad Alberi
e Dino
Campana, un poeta in fuga
per la regia di Giancarlo Cauteruccio (1995). È Medea nello
spettacolo Per
amore da
Corrado Alvaro, che Fulvio Cauteruccio reinterpreta in una originale
chiave di lettura (2006). Con la regia di Cauteruccio ha poi
impersonato Elettra in Orestea/action/9mm
alla fine
(2007), e la madre in Le
Torri trasparenti
(2008). È Sibilla Aleramo in Così
bella come un sogno,
drammaturgia originale di Lorenzo Bertolani, nella messa in scena a
cura di G. Cauteruccio.
Nel 2010
interpreta Le
rose di Jurgen
di G. Fanfani, regia di Con-fusione. È
Cassandra in C.a.n.t.o.
di P.
Berdondini, regia di G. Cauteruccio.
Nel 2012
interpreta il monologo Le
Mani addosso
di P. Nepi, regia di T. Trevisiol. Successivamente è Goneril in Re
Lear di W.
Shakespeare, regia di G. Pedullà.
Tra le sue
interpretazioni ricordiamo inoltre numerosi Concerti per voce e
musica su La
Divina Commedia
e sulla poesia del Novecento.
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