I GRANDI NAVIGATORI CHIANTIGIANI: GIOVANNI DA VERRAZZANO E AMERIGO VESPUCCI.
Nonostante il mare sia
abbastanza lontano dal chianti, è curioso che le vicende
internazionali delle grandi scoperte del nuovo mondo siano legate a
questa terra. Giovanni da Verrazzano (che scoprì la baia del fiume
Hudson, dove adesso sorge New York) e Amerigo Vespucci (che diede il
nome all’intero continente americano), grandi navigatori italiani,
sono molti legati al chianti e in particolar modo a Greve in Chianti.
Il Castello di
Verrazzano, poco distante dal centro abitato di Greve in Chianti,
vide i natali del grande navigatore Giovanni da Verrazzano nel 1485,
figlio di Piero Andrea da Verrazzano e di Fiammetta Capelli. Fin da
giovanissimo gli fu insegnato il piacere dell’avventura e dei
viaggi, tanto che si propose di visitare l’allora remoto mondo
orientale all’unico scopo di istruirsi e di trarvi nuove
esperienze.
Fra il 1507 ed il 1508
prese la via della Francia venendo accolto dal Re Cristianissimo
Francesco I, la cui corte era da tempo meta e luogo di umanistica
meditazione per molti illustri fiorentini come Leonardo da Vinci,
Tiziano, Andrea del Sarto, Benvenuto Cellini, il poeta Luigi
Alamanni, l’architetto Giovanni Giocondo ed altri.
In un incontro ufficiale
nella città di Rouen, Giovanni sensibilizzò il sovrano in persona
sulla necessità e sull’urgenza di raggiungere i ricchissimi
mercati del Catai (la Cina), navigando verso Occidente.
La nave Delfina salpò il
17 gennaio 1524 dal porto di Dieppe e dopo circa quaranta giorni di
navigazione avvistò terra in una località che tutti gli studiosi
individuano con Capo Fear. Proseguendo sempre in vista della costa,
sulla quale di notte scorgeva molti fuochi, il navigatore vide
distese di boschi e descrisse anche le viti selvatiche; queste terre
furono battezzate col nome classico di “Arcadia” per la loro
amenità.
Il 17 aprile 1524,
proseguendo la navigazione, raggiunse l’odierna Baia di New York;
attraverso il braccio chiamato “The Narrow” entrò nella “baia
superiore” che egli battezzò Santa Margherita, dal nome della
sorella di Francesco I. Approdò poi alla punta di Manhattan e,
forse, all’estrema costa di Long Island.
Tra il 1526 ed il 1528
Verrazzano guidò altre imprese e nell’ultima partecipò anche il
fratello Girolamo, ormai cartografo affermato. La spedizione
raggiunse la Florida e le due isole Cabaco e Babama (le odierne Abaco
e Gran Bahama). Dirigendosi poi verso la costa del Darien, attraverso
il Mare Caraibico, Giovanni avvistò un’isola coperta di rigogliosa
vegetazione ed apparentemente deserta, ma al contrario delle altre
volte non fu accolto benevolmente: una popolazione indigena lo assalì
e lo uccise dando vita a rituali di cannibalismo sulla spiaggia,
davanti al fratello Girolamo rimasto sulla nave, che riportò nei
dettagli la fine del nostro navigatore.
Nella Piazza Matteotti di
Greve in Chianti sorge il monumento dedicato a questo grande
navigatore, inagurato il 14 settembre 1913, l'opera è dello scultore
prof. Carlo Pazzini.
Che la famiglia Vespucci
risiedesse nell’antico castello di Montefioralle è cosa certa,
attestata dalla presenza di un edificio indicato come la casa in cui
abitarono i suoi membri e dal ritrovamento della tomba dell’ultimo
Vespucci, nel 1954, durante l’opera di ristrutturazione del
cimitero di Montefioralle.
Amerigo Vespucci nacque a
Firenze il 9 marzo 1454, morì a Siviglia il 22 febbraio 1512.
Fu cosmografo ed
esploratore al servizio del Portogallo e della Spagna.
Precedentemente era stato impiegato di Giannotto Berardi, il quale
dirigeva a Siviglia la succursale dei banchieri italiani de' Medici.
Morto Berardi, nel 1495, diresse la succursale e allestì le navi per
il secondo viaggio di Colombo, del quale fu sempre amico.
Nel 1499, come pilota
d'Alfonso de Ojeda, giunse in Venezuela e in Colombia. Forse fu lui
che chiamò quella prima terra 'Venezuela', o piccola Venezia, dato
che gli indigeni di Maracaibo costruivano le loro case nell'acqua. In
altri due viaggi arrivò in Brasile, costeggiando buona parte del
Sudamerica, e fondando la prima fattoria portoghese.
La rapida diffusione
delle lettere circolate a suo nome indussero il cartografo Martin
Waldseemüller a usare il genere femminile (America) del suo nome
latinizzato (Americus Vespucius), per indicare il nuovo continente in
una carta del mondo disegnata nel 1507, contenuta nella
Cosmographiae Introductio.
Il merito di Vespucci fu
quello di essersi reso conto che la terra era più grande di quello
che si credeva; precisò che aveva 40.000 chilometri di
circonferenza, intuì l'esistenza di un oceano tra il Nuovo Mondo e
l'Asia e fu il primo a scoprire che le nuove terre formavano un
continente nuovo. L'importanza di Amerigo Vespucci sta anche nelle
sue lettere, dalle quali il pubblico europeo ricevette per la prima
volta informazioni relative all'America, il nuovo continente scoperto
al di là dell'Oceano Atlantico.
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