COM'E' CAMBIATA LA RACCOLTA DELLE OLIVE NEL CHIANTI
L'olivicoltura se pur in
continua diminuzione per gli alti costi di produzione resta
un'attività essenziale nel chianti. Questo ambiente pedoclimatico
consente di produrre olive che conferiscono all'olio particolare
pregio e finezza, una qualità commerciale riconosciuta da tutto il
mondo. Frantoio, Moraiolo e Leccino sono le principali razze di ulivi
diffuse in questa terra. Prima era tradizione iniziare la raccolta
delle olive (brucatura) a partire dall'ultima settimana di novembre o
comunque non più tardi del 13 dicembre (Santa Lucia) ma oggi è
stata anticipata di un mese, e per Tutti i Santi c'è già l'olio
nuovo. Ritardare la raccolta significava andare incontro a possibili
danneggiamenti da parte degli agenti atmosferici, ma si aveva il
massimo rendimento di olio anche se a scapito della qualità.
I teli
vengono stesi attorno all'olivo e a mano o con un rastiellino utilizzando delle scale per arrivarci meglio si
provoca il distacco delle olive dalla pianta che vengono raccolte in
queste reti. Le olive poi portate a casa venivano distese in una
stanza arieggiata e sana per evitare l'ammuffimento, e poi con
cadenza regolare si portavano al frantoio. Oggi si tende a macinare
le olive tutti i giorni, anche perchè l'uso degli scuotitori
meccanici hanno aumentato la produzione giornaliera.
Oggi tutti i
frantoii sono attrezzati per separare meccanicamente le foglie dal
frutto, ma un tempo non era cosi e, nonostante l'operazione si
facesse manualmente e tutte le attenzioni in fase di raccolta, un po'
di foglie finivano per essere macinate assieme ai frutti. In media si
calcola che 1 quintale di olive dia circa 20 litri di olio. E si può
riassumere a grandi linee il processo di frangitura con il seguente
ordine:
- riduzione delle olive in pasta (con successiva gramolatura)
- estrazione del liquido
- separazione dell'olioPOESIA AUTUNNO SULL'OLIO DI LEONARDO MANETTIVOCE DI IRENE LOSITO
AZIENDA AGRICOLA MANETTI LEONARDO
CEL. +393288117607
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