OTTOBRE: VENDEMMIA NEL CHIANTI CLASSICO

Una volta al momento in cui si poteva cominciare a vendemmiare, i campi si riempivano di persone; tutta la famiglia era al lavoro per cogliere l'uva. Si staccavano i grappoli dai tralci delle viti con roncoli, coltelli, forbici da potare e da cucire e si riempivano i panieri o grosse ceste, si usava tutto quello che c'era. Alla vendemmia partecipavano non solo tutte le persone di famiglia ma anche altri parenti e inoltre ci si aiutava fra famiglie coloniche della stessa fattoria e chi finiva prima andava a vendemmiare da altri. Durante la giornata tra i filari non c'era molto tempo per mangiare, cosi colazione e desinare si facevano in fretta, ma per cena tutti si riunivano a tavola per consumare un pasto abbondante senza avere i minuti contati. Spesso dopo cena, il suono di una fisarmonica accompagnava un ballo improvvisato nella stanza più grande e i giovani si organizzavano in qualche gioco per concludere in allegria una lunga giornata di dure fatiche.


Pultroppo le cose sono cambiate con il passare del tempo, e il vendemmiare ha perso un po' del suo significato gioioso, di festa e di socializzazione. Ormai l'aspetto tecnico e le leggi non permettono più le feste di una volta, oggi si vedono sempre più spesso le vendemmiatrici meccaniche che per motivi di costi e tempo hanno preso il posto delle persone, ma nelle piccole aziende famigliari continua in parte quello che succedeva una volta.   

Ne è un esempio l'Azienda Agricola Manetti Leonardo di Greve in Chianti (FI).


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